Quella luce blu e l’aria fresca del mattino sono arrivate anche qui. Non è più il tempo di uscire con i capelli bagnati, che tanto col sole si asciugano in un attimo. Già mi manca l’abitudine incontrollabile di pensare al mare durante tutta la giornata e volerlo raggiungere in ogni momento. Il mare che ti ricarica, i pensieri e le energie. Adesso già mi muovo per le strade cercando grandi triangoli di luce, perché mi possa accarezzare la pelle, e trasmettermi calore come fanno le mani degli innamorati. Mi fermo a respirare l’odore della mattina e l’aria ha quell’odore di autunno, umidità e freschezza. Sembra quasi più pura che mai. Non fredda come in inverno, che fa male respirarla. Non pesante come di estate, che ti affatica anche solo riempiendo i polmoni. Fuori dalla finestra del mio ufficio le foglie verdi degli alberi già stanno appassendo. Il pensiero va avanti di un po’, quando le vedrò a terra, infiammate di colori. Ma penso ancora al mare. Perché non mi rassegno alla fine dell’estate. Me la porto dentro, me la porto addosso, come un piccolo ciondolo luminoso che racchiude anche il minimo raggio e lo amplifica intorno a sé. Come l’abbronzatura. Che già sta scolorendo, e piano piano mi dimenticherò anche di averla mai avuta.
L’odore della mattina
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